Fortemente inquinata la foce del torrente Modica – Scicli ad Arizza

La foce del torrente Modica – Scicli, in località Arizza, è risultata fortemente inquinata.  Critici i valori del punto campionato nel ragusano: “Chiediamo ai Comuni di indagare le cause, per risolvere il problema una volta per tutte”.

Il 26 luglio a Palermo verranno presentati i dati del monitoraggio di Legambiente in Sicilia

La foce del torrente Modica – Scicli, in località Arizza, è risultata fortemente inquinata dalle analisi della Goletta Verde di Legambiente, in questi giorni in Sicilia per il tour 2019.

Per questo l’equipaggio, insieme alle attiviste e agli attivisti dei circoli di Legambiente di Scicli e Modica, capitanati dai due presidenti Alessia Gambuzza e Giorgio Cavallo, ha effettuato un blitz mattutino, esponendo sul punto analizzato un grande striscione recante la scritta “Che vergogna!”, con l’obiettivo di denunciare la situazione in cui versa la foce del torrente.

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Nei giorni scorsi, infatti, i tecnici della Goletta Verde hanno effettuato i prelievi su diversi punti della Sicilia, i cui risultati verranno presentati nel corso di una conferenza stampa a Palermo, in programma per il prossimo 26 luglio. Ma gli attivisti di Legambiente hanno anticipato i risultati della foce del torrente Modica – Scicli con il blitz, per denunciare la situazione in cui versa la zona, il cui campionamento è risultato “fortemente inquinato”, secondo le analisi dei tecnici di Legambiente. La presenza di Enterococchi intestinali è infatti risultata di gran lunga superiore ai limiti di legge, in un punto, è bene ricordarlo, che in passato ha mostrato già criticità.

“Vorremmo che il problema alla foce del torrente venga risolto il prima possibile – afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – chiediamo che i Comuni verifichino le cause, per capire dove sono gli scarichi abusivi e i problemi relativi alla depurazione. Questo caso è uno dei tanti che sul territorio siciliano contribuiscono alla procedura d’infrazione europea che sta costando all’Italia 60 milioni di euro all’anno, 5 milioni al mese che avremmo potuto utilizzare per realizzare fognature e depuratori, creando inoltre posti di lavoro”.

Presso l’alveo del torrente Modica – Scicli, sono insediati tre depuratori, quello di Modica e i due di Scicli (contrade Lodderi e Piano Conti). Nella sua corsa da Modica verso il mare, circa 13,5 chilometri in linea d’aria, il torrente lambisce centri abitati e insediamenti, sia residenziali che produttivi, confermandosi un corpo idrico degno della massima attenzione per quanto potrebbe esservi sversato o potrebbe comunque pervenire nel suo alveo.

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.

FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.

 

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