17 febbraio: Giornata nazionale del gatto

Il focus di Legambiente “A-mici in Città”: istituzioni italiane ancora in ritardo nel benessere e tutela dei gatti. Ancora troppi i ritardi sul fronte sterilizzazioni, adozioni e campagne informative. Grande assente l’anagrafe obbligatoria dei gatti. 

Intanto gli italiani si confermano veri amanti di questi felini. Tra 10 e 15 milioni i gatti presenti nelle case dei cittadini.

Legambiente lancia 4 proposte per un maggiore benessere e tutela e cita alcuni esempi virtuosi: da Trieste in prima linea nelle adozioni, alla Regione Lombardia che con una legge regionale ha reso obbligatoria dal 2020 la registrazione di ogni gatto che vive in famiglia.

Premio nazionale virtù civiche all’associazione “Mondo Gatto” di Milano.

In occasione della giornata nazionale del gatto, Legambiente rende omaggio a questo felino con un focus e una video scheda dal titolo “A-mici in Città”. Obiettivo fare il punto, con dati alla mano (riferiti al 2021), sull’animale domestico tanto indipendente quanto amato e diffuso in Italia, e su cosa le amministrazioni italiane facciano per il loro benessere e la loro tutela.  In sintesi, nonostante l’Italia si confermi tra i paesi che più amano i gatti – se ne stimano nel 2021 tra i 10 e 15 milioni nelle case dei cittadini, tra 700.000 e 1.000.000 quelli liberi presenti nelle colonie feline registrate nelle città italiane e tra 66.000 e 72.000 le persone ufficialmente impegnate nel loro accudimento volontario -, il Belpaese risulta ancora in forte ritardo nel garantirne benessere e tutela. I principali talloni d’Achille riguardano i ritardi su sterilizzazioni, adozioni e relative campagne. Nel 2021, stando al focus di Legambiente “A-mici in Città”, solo il 34,7% delle amministrazioni comunali dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio, solo il 26,4% di sapere quanti gatti ci siano in queste stesse colonie. Tra i comuni che sanno di avere colonie feline, soltanto il 16,4%, dichiara di aver sterilizzato più del 90% dei gatti presenti nelle sue colonie. Sul fronte delle campagne di sterilizzazione, appena il 13,9% dei comuni dichiara di averle fatte e solo il 9,8% ha realizzato campagne per l’adozione di gatti in cerca di casa. Il 5,6% dichiara di avere Gattili sanitari (strutture pubbliche indispensabili per curare gli animali liberi malati o feriti) presenti sul proprio territorio o convenzionati e solo il 3,2% dichiara di avere oasi feline presenti sul proprio territorio.

Dati e ritardi preoccupanti, a cui va aggiunta la mancanza dell’obbligo normativo di anagrafe dei gatti. (Ad oggi è solo su basa volontaria, mentre è obbligatoria per i cani). Per questo Legambiente lancia oggi, in occasione della giornata nazionale del gatto, un pacchetto di quattro proposte, chiedendo, in prima battuta, al Ministro della Salute di approvare rapidamente il decreto ministeriale che detta le modalità operative per l’implementazione del Sistema informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC), previsto dal decreto legislativo n. 134/2022, che consentirà l’anagrafe di tutti i gatti domestici. Ai Presidenti di Regione e ai Sindaci, l’associazione ambientalista chiede di realizzare, d’intesa con il Governo, un piano nazionale che preveda: 1) la mappatura completa, entro il 2024, delle colonie feline presenti nei contesti urbani e periurbani; 2) una campagna ad hoc, entro il 2027, di anagrafe e sterilizzazione di tutti gli animali presenti nelle colonie feline; 3) la piena operatività, entro il 2030, di 400 gattili sanitari (uno ogni 150 mila abitanti) per consentire la gestione pubblica sanitaria delle popolazioni di gatti nelle aree urbane e periurbane.

“Dal nostro focus A-Mici in Città, legato all’XI rapporto nazionale Animali in Città a cui ha contribuito un campione di 986 comuni e 42 aziende sanitarie, – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – emerge un quadro di luci e ombre dove, se da una parte si conferma il grande amore che i cittadini hanno per questa specie domestica, dall’altra parte è evidente come questo felino sia poco considerato dalle Istituzioni. Per questo oggi rilanciamo quattro proposte per chiederne una maggiore tutela e benessere insieme ad un piano nazionale che veda collaborare insieme Governo, regioni e comuni”.

“La maggiore indipendenza del gatto rispetto al cane – aggiunge Antonino Morabito, responsabile benessere animale di Legambiente – non genera, però, meno difficoltà nella sua vita in libertà in città, come testimoniano la presenza di malattie in cuccioli e adulti nei gatti delle colonie, i conflitti con i cani vaganti, i rischi letali lungo strade urbane e periurbane e tante altre emergenze. Tali difficoltà trovano oggi solo parziale risposta grazie alle migliaia di volontarie e volontari che in tutta Italia, mettendoci proprio tempo e risorse economiche, provano ad allievare le tante sofferenze”.

Focus su aziende sanitarie

Nell’approfondimento A-Mici in Città” Legambiente fa anche il punto sulle informazioni ricevute dalle aziende sanitarie. In sintesi, emerge che: solo il 95,2% dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio; solo il 90,5% dichiara di sapere quanti gatti ci siano nelle colonie feline; solo il 73,8% dichiara di aver incaricato cittadini (gattare/i) per la gestione delle colonie feline. Per quanto riguarda le campagne per l’adozione dei gatti, solo il 64,3% dichiara di averne fatto campagne. Solo il 61,9% dichiara di avere Gattili sanitari presenti sul proprio territorio e il 45,2% dichiara di avere Oasi feline presenti sul proprio territorio.

Esempi virtuosi

Non mancano gli esempi istituzionali virtuosi. Sul fronte anagrafe, ad esempio la Regione Lombardia, attraverso legge regionale, dal 1° gennaio 2020 ha reso obbligatoria la registrazione di ogni gatto che entra a far parte di una famiglia. Sempre in relazione all’anagrafe felina, nel 2021, il comune di Sant’Angelo in Lomellina (PV) dichiara di avere più di un gatto ogni due cittadini residenti, seguito dal comune di Zeddiani (OR) con poco meno di un gatto ogni due cittadini residenti e dal comune di San Pietro in Cerro (PC) con analoga situazione. Per quanto riguarda le adozioni, nel 2021 il comune di Trieste ha dichiarato il maggior numero di gatti dati in adozione, ben 540, seguito da Pistoia (434) e Prato (230). Parlando di colonie feline, il comune di Napoli ne conta ben 2107, seguita da Ravenna (990) e Carpi, in provincia di Modena, con 853 colonie. Il comune di San Giovanni in Persiceto (BO), invece, dichiara di avere ben tre gattili sanitari, strutture fondamentali per prendersi adeguatamente cura dei gatti liberi malati o feriti.

Città Gattare

Nel 2021 Napoli è la città capoluogo con più gatti registrati in anagrafe, ben 80.740 di cui 21.050 in colonie feline. A seguire Taranto con 12.566 gatti e Brescia con 8.902.

Virtù civiche

Nel giorno della giornata nazionale del gatto, Legambiente ha scelto di assegnare la targa “A-Mici in Città” 2023, rivolgendo un sincero e grandissimo grazie, alle volontarie e ai volontari dell’associazione “Mondo Gatto” di Milano che con amore, impegno, costanza e attenzione, da quasi quarant’anni, si prendono cura dei gatti meno fortunati della città meneghina.

>> Focus A-Mici in Città  

Maggiori informazioni su  www.legambienteanimalhelp.it