Venezia, Unesco vuole includerla in lista siti in pericolo 

Legambiente: “Da anni puntiamo il dito contro il turismo di massa, le grandi navi e il problema dell’aumento del livello del mare, accelerato dalla crisi climatica, che sta mettendo sotto scacco Venezia.  

Venezia ha bisogno di interventi concreti che tardano ad arrivare:  dal piano nazionale di adattamento al clima che aiuterebbe soprattutto le città costiere  ad una nuova visione di turismo per governare e contenere i flussi e presidiare i territori. Se il turismo è il petrolio dell’Italia è ora di trasformarlo da fonte fossile a rinnovabile e sostenibile”. 

“Venezia è stretta in una tanaglia tra spopolamento e overtourism che sta condannando la più bella città del mondo a un futuro da Disneyland. Lo denunciamo da anni puntando il dito contro un eccessivo turismo di massa, le grandi navi, inutili progetti faraonici e l’ampliamento aeroportuale, la crisi climatica e l’aumento del livello del mare, che stanno mettendo sotto scacco una delle città più amate e visitate al mondo, la punta di diamante del nostro sistema turistico italiano, ma anche una delle città più fragili. Per questo le anticipazioni diffuse oggi da alcuni quotidiani sul fatto che l’Unesco vorrebbe includere la città di Venezia nella lista dei siti in pericolo non ci stupiscono, anzi per noi sarebbero solo una conferma rispetto a quanto affermiamo da anni. Quello di cui questa città d’arte ha bisogno è una risposta concreta in termini di interventi non più rimandabili: a partire dal piano nazionale di adattamento al clima che il Paese sta ancora aspettando e che rappresenterebbe uno strumento fondamentale soprattutto per le città costiere, tra le più colpite dagli effetti della crisi climatica. Senza dimenticare che l’altro pilastro su cui lavorare è quello di ripensare il turismo in una nuova chiave sostenibile e di qualità. In particolare, servono una nuova visione e strategie che vadano in questa direzione, come stanno già facendo diverse città europee contenendo i grandi flussi turistici. Se il turismo viene visto come il petrolio, questo è il momento di trasformarlo da fonte fossile a rinnovabile e sostenibile. L’Italia non perda questa occasione, ne va del suo futuro”, così commenta Sebastiano Venneri, responsabile territorio e innovazione di Legambiente.  

Il tema dell’overtourism è anche al centro del numero di luglio – agosto di La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente che titola la sua copertina con “Estate sold- out”. Tra i vari focus al centro dell’approfondimento anche Venezia e il grande patrimonio del Paese.  Spiagge, montagne, borghi e monumenti sono infatti le ricchezze dell’Italia: governare il turismo significa evitare di tagliare il ramo sul quale poggiamo e di incorrere nella “maledizione delle risorse” di cui parla Amitav Ghosh, nell’intervista che pubblica La Nuova Ecologia. L’editoriale del direttore Francesco Loiacono >> Qui