Valtellina, il sentiero delle polemiche in Val di Mello

Rispetto del paesaggio, tutela dell’ambiente e fruizione della montagna possano andare di pari passo senza escludere nessuno, permettendo la fruizione anche alle persone diversamente abili in totale sicurezza.

Un giudizio positivo quello espresso da Legambiente dopo le polemiche sulla sistemazione del sentiero fruibile per le persone diversamente abili della Val di Mello. L’incontro di ieri in Regione Lombardia con tutte le parti in causa ha reso evidente come rispetto del paesaggio, tutela dell’ambiente e fruizione della montagna possano andare di pari passo senza escludere nessuno e in totale sicurezza.

“Avevamo già espresso pubblicamente la nostra posizione sulla sistemazione del sentiero della Val di Mello – dichiara Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Dove è possibile, infatti, poter permettere anche a persone diversamente abili di fruire in sicurezza di sentieri e camminamenti nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente, è una conquista per chi, come noi, si occupa di ambiente e rispetto delle diversità. In questo senso servono politiche e incentivi che permettano alle valli lombarde di uscire dall’isolamento e aprirsi a percorsi di turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente. Bene sta facendo in questo senso il Sindaco di Valmasino introducendo un regolamento di fruizione della valle più rispettoso dell’ambiente che regoli i flussi turistici in modo più sostenibile attraverso la riduzione dell’uso delle auto, la regolazione dei parcheggi e l’incentivazione del trasporto pubblico. Soprattutto la Val di Mello, perla di bellezza ha bisogno di cura e di attenzione per evitare l’uso indiscriminato e irrispettoso che già oggi sta subendo”.

L’invito a Regione Lombardia pertanto è di utilizzare le risorse a disposizione per elaborare percorsi che premino comportamenti virtuosi delle amministrazioni comunali nell’ottica di far uscire dall’isolamento le valli alpine. Vigileremo naturalmente che l’intervento sia realizzato nel rispetto ambientale e del paesaggio consapevoli delle positive competenze di ERSAF.

“Auspichiamo che Regione Lombarda – continua Marzio Marzorati – adotti questo metodo partecipativo anche per altri interventi che si realizzano nelle nostre montagne e che spesso sono realizzati senza rispetto dell’ambiente, come impianti da sci o strade forestali. Abbiamo bisogno di maggior cura e di coinvolgimento dei territori e dei diversi portatori di interesse”.