“Abbatti l’abuso” a Castelvetrano

Secondo i dati del dossier Mare Monstrum 2019 la Sicilia è tra le prime regioni per infrazioni nel ciclo del cemento. Legambiente: “A Castelvetrano devono ripartire immediatamente gli abbattimenti”.

È stata Triscina, frazione di Castelvetrano, lo scenario del blitz “Abbatti l’abuso”, compiuto stamane dall’equipaggio della Goletta Verde di Legambiente, che in questi giorni sta solcando le coste siciliane.

L’isola è la nona regione toccata dalla Goletta Verde, in viaggio dallo scorso 23 giugno lungo le coste italiane per monitorare la qualità delle acque, ma anche per denunciare le illegalità ambientali e, appunto, l’abusivismo edilizio.

Dopo lo scioglimento del Comune di Castelvetrano per mafia, i commissari prefettizi che si sono susseguiti hanno finalmente avviato un piano di abbattimento degli edifici abusivi,  che minacciano l’ambiente e le coste. Questo piano ha visto l’abbattimento dei primi 45 edifici, sugli 85 per cui è già stato trovato il finanziamento, attraverso un prestito di Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre, i Commissari hanno già preparato le carte necessarie per ulteriori circa 90 abbattimenti, attivando un nuovo protocollo d’intesa, in attesa che per il finanziamento si segua la stessa procedura della fase già oggi operativa.

“La nuova amministrazione comunale segua il solco tracciato dai Commissari e dia continuità al loro lavoro, verso il ripristino della legalità – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – contestualmente, chiediamo che si attivino le procedure sui nuovi abbattimenti, basterebbe alzare il telefono e chiamare la ditta, pronta agli abbattimenti già programmati. Inoltre, gli stessi commissari avevano individuato ulteriori circa 270 immobili non presenti in una foto aerea del 1978. Si proceda ai controlli anche su quelli, considerando che le verifiche a campione effettuate mesi fa ci hanno raccontato dell’ennesimo contesto di abusivismo diffuso”.

“Infine, i Commissari avevano cominciato a definire un accordo con l’Università di Palermo per studiare interventi di ripristino ambientale, visto che prima della cementificazione selvaggia della costa ,c’era un magnifico sistema dunale”, ha concluso Zanna.

In alcune regioni l’abusivismo edilizio è un fenomeno così intenso da aver realizzato interi villaggi senza lo straccio di un permesso, privatizzando di fatto i litorali più belli, in totale spregio delle regole, dell’interesse e della proprietà pubblica, della bellezza del paesaggio e della sicurezza del territorio.

Sono ancora una volta le regioni del Sud a detenere il poco lusinghiero primato del mattone selvaggio “vista mare”. In questo senso la Sicilia non fa eccezione, collocandosi al quarto posto nella poco edificante graduatoria nazionale degli abusi. Secondo l’ultimo dossier Mare Monstrum, basato su dati delle Forze dell’Ordine e delle Capitanerie di Porto e recentemente presentato da Legambiente, le infrazioni accertate nel ciclo del cemento nel 2018 sono state 566 (l’8,1% del totale nazionale) con 687 persone denunciate o arrestate, e 120 sequestri effettuati.

“La Goletta Verde continua il suo viaggio di denuncia contro i veri nemici del mare – dichiara Mattia Lolli, portavoce dell’imbarcazione ambientalista – scarichi non depurati, trivellazioni, plastiche, cemento e abusivismo edilizio, che in questa regione continuano ad essere una piaga irrisolta. Vorremmo che il governo ponesse finalmente al primo posto dell’agenda politica questi temi, come anche le ecomafie, che rappresentano una minaccia reale per l’ambiente, la salute, il turismo e l’economia”.

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