La crisi dei ghiacciai e la sfida dell’end of waste nella Nuova Ecologia di novembre

In copertina due appuntamenti del mese: il congresso di Legambiente a Napoli e la manifestazione del 29 per il clima.

“C’era una volta il bianco” è il titolo dell’inchiesta pubblicata sul numero di novembre di “Nuova Ecologia”. Un’inchiesta che denuncia, e racconta in un reportage dall’alta via dell’Ortles, lo scioglimento dei nostri ghiacciai: uno degli effetti più visibili, e misurabili, del riscaldamento globale. La “campana è suonata” per il Lys nel massiccio del Monte Rosa, su Monte Bianco, Monviso, Stelvio, sul ghiacciaio del Brenta, sulla Marmolada e sul Montasio. Stessa sorte, negli Appennini, per il Calderone, sul fronte settentrionale del Gran Sasso.

Da anni gli esperti mettono in guardia sulla riduzione della massa ghiacciata, ma soltanto il rischio crollo del Planpincieux nelle scorse settimane ha mostrato quanto davvero siamo vicini al precipizio. Basti pensare che dal 1959 a oggi la copertura glaciale si è ridotta del 30%, conseguenza di un aumento della temperatura che sulle Alpi, nello stesso arco di tempo, è stato di 1,5 °C.

Proprio per capire meglio, e per tempo, i processi di trasformazione in atto del pianeta partendo da solide basi scientifiche, il mensile di Legambiente da questo numero si è arricchito di due rubrichisti: Lorenzo Ciccarese, ricercatore dei sistemi agroforestali dell’Ispra, e Domenico D’Alelio, esperto di plancton e di ecologia marina.

La copertina di questo mese, dal titolo “Il tempo del coraggio”, dà appuntamento a Napoli, dove tra il 22 e il 24 si svolgerà l’undicesimo congresso nazionale di Legambiente, e al terzo global strike per il clima del 2019 in programma il 29 novembre.

In occasione di “Ecomondo”, la fiera per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare che ha aperto oggi a Rimini, il mensile dedica un servizio alla sfida del “end of waste”, come viene chiamato il processo che permette a un rifiuto di tornare a essere un prodotto. Una sfida che riguarda le imprese e la classe politica, da cui si attende in tempi rapidi l’approvazione di 16 decreti ministeriali.

Fra gli altri contenuti pubblicati dalla rivista segnaliamo un’altra inchiesta, dedicata alla “pioggia” di progetti per maxi e mini dighe che col pretesto della siccità incombono sull’Emilia. Il rischio è una feroce cementificazione con risultati risibili per l’uso irriguo in agricoltura, la certezza quella dello sperpero di denaro pubblico.

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