Abusivismo edilizio. Appello di Legambiente alla ministra Lamorgese e al Parlamento

Legambiente: con una circolare del Ministero dell’interno inviata alle Prefetture, azzerata l’efficacia delle nuove norme sulle demolizioni non eseguite dai Comuni.

Ogni anno, puntando sull’impunità, si costruiscono migliaia di immobili illegali, che deturpano il paesaggio e alimentano un’economia criminale.

“Ci appelliamo alla ministra Lamorgese e al Parlamento perché sia riaffermato il potere d’intervento dei Prefetti su tutte le ordinanze emesse dai Comuni anche prima dell’entrata in vigore della nuova legge nel settembre 2020 e rimaste lettera morta”.

L’efficacia della norma introdotta con la legge 120/2020, che attribuiscono ai prefetti il potere sostitutivo nelle demolizioni degli abusi edilizi, di fronte all’inerzia dei Comuni che emettono le ordinanze ma non le eseguono, è stata azzerata, di fatto, con una circolare interpretativa del Ministero dell’Interno.

Secondo questa circolare, comunicata da alcune Prefetture a Legambiente a seguito delle prime segnalazioni sulle mancate demolizioni di immobili abusivi da parte di amministrazioni comunali inadempienti, “i poteri delle prefetture riguardano esclusivamente gli abusi accertati successivamente alla entrata in vigore della normativa”. Tutti le ordinanze emesse e non eseguite, anche su gravi abusi, fino al settembre 2020, insomma, restano nel limbo dell’impunità garantita. “Per noi di Legambiente che da anni denunciamo questo fenomeno e avevamo salutato con soddisfazione le nuove norme – afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è una notizia a dir poco sconcertante, che tradisce il senso e l’obiettivo di quanto approvato in Parlamento”.

La norma, inserita con un emendamento nel Dl semplificazioni dell’estate scorsa, è finalizzata ad affrontare e risolvere un grave deficit di legalità: solo il 19,6% delle ordinanze di demolizione emesse dai Comuni, secondo un’indagine svolta da Legambiente, è stata eseguita. Con la circolare interpretativa del ministero dell’Interno, decine di migliaia di manufatti rimarrebbero esattamente dove sono: le prefetture, infatti, non avrebbero il compito di occuparsene, essendo i provvedimenti dei Comuni precedenti alla legge del 2020. “La legge è stata approvata proprio per affrontare il nodo del vecchio abusivismo che resiste alle ruspe da decenni, con mille motivazioni da parte di molti Sindaci, dalla mancanza di risorse al rischio di perdere consensi elettorali – continua Ciafani – e per questo lanciamo un appello alla ministra Lamorgese affinché venga rivista la circolare interpretativa del suo ministero. A tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno promosso e approvato la norma contro l’abusivismo impunito chiediamo di agire perché venga ripristinato quanto prima il senso di una legge approvata per cancellare decenni di colpevoli ritardi e ribadire il ruolo centrale dello Stato nell’affermazione della legalità”.