Città più verdi: 6.400 nuovi alberi grazie al progetto Legambiente-Eurizon

6.400 nuovi alberi rigenereranno otto centri urbani grazie al progetto “Riforestazione urbana – Alberi in città” che Legambiente realizza grazie a Eurizon e il supporto di AzzeroCO2 .

Le attività di piantumazione si svolgeranno con il supporto tecnico di AzzeroCO2 e interesseranno le aree urbane di diverse città della Penisola. Scelti alberi autoctoni per preservare la biodiversità, ridurre la temperatura e l’inquinamento dell’aria, rivitalizzare interi quartieri e spazi comuni.

A cavallo tra l’autunno e l’inverno otto città italiane andranno a popolarsi di nuovi alberi grazie al progetto “Riforestazione urbana – Alberi in città” di Legambiente ed Eurizon, società di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo, che prevede la messa a dimora di ben 6.400 piante con lo scopo di restituire il verde a città e centri urbani dislocati in tutto il Paese. I primi alberi sono stati piantati a Trento, nell’ambito dell’iniziativa che proseguirà nei prossimi mesi e interesserà anche i Comuni di Milano, Vicenza, Beinasco (TO), San Cesario sul Panaro (MO), Roma, Napoli e Ancona. Tutte le attività sono realizzate con il supporto di AzzeroCO2, partner tecnico dell’operazione, che realizzerà ciascun progetto di forestazione e provvederà alla messa a dimora delle essenze arboree e arbustive, curandone la manutenzione fino al loro completo attecchimento. L’iniziativa prevede inoltre la manutenzione – che verrà affidata a società specializzate – delle aree piantumate per i primi due anni.

Da un punto di vista ambientale gli alberi rappresentano i polmoni verdi della Terra e svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel mantenimento degli equilibri del Pianeta, nel benessere delle persone e nella qualità della vita delle nostre città. La vegetazione in città funge da climatizzatore naturale stemperando quelli che sono gli eccessi termici che caratterizzano l’ambiente urbano e riducendo l’effetto “isola di calore”. A ciò si aggiunge il fatto che il grande patrimonio arboreo e boschivo italiano rappresenta una delle bellezze del nostro Paese da riscoprire e tutelare con maggior impegno.

Così, dall’Acero campestre al Corbezzolo, dal Leccio al Biancospino, i nuovi alberi troveranno posto principalmente all’interno di parchi urbani, ma anche nei pressi degli stessi, rendendo più verdi e vivibili zone industriali e residenziali, ex discariche e aree limitrofe alle autostrade.

Si tratta di una capillare iniziativa di rimboschimento e di riqualificazione urbana che, da Nord a Sud, toccherà alcune tra le principali aree metropolitane dello Stivale: una volta riforestati, gli spazi interessati potranno quindi essere visitati e vissuti dalla comunità quali rinnovati luoghi di svago e benessere, oltre che di prezioso interscambio tra uomo e natura in una cornice di miglioramento paesaggistico, a favore del benessere collettivo e del Pianeta.

La partecipazione di Eurizon al progetto rientra nella strategia di sviluppo degli investimenti sostenibili a livello ambientale e sociale, diventata negli anni parte integrante dell’attività di asset management della società.

I centri urbani e i loro parchi, sottolinea Legambiente, costituiscono il nucleo di questo nuovo progetto in collaborazione con Eurizon e con il supporto tecnico di AzzeroCO2: “La creazione di più spazi verdi nelle aree metropolitane è tra le nostre proposte per un piano nazionale contro l’inquinamento atmosferico e, più in generale, per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, cui le città appaiono particolarmente vulnerabili – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di LegambienteIl posizionamento strategico degli alberi nel perimetro dei centri urbani e delle loro aree verdi contribuisce, nello specifico, a ridurre la temperatura dell’aria di 2-8°C, oltre che a filtrare gli inquinanti urbani e il particolato fine, contrastando al contempo l’erosione del suolo e la perdita di biodiversità”.

“Da anni Eurizon svolge con convinzione il ruolo di asset manager attivo e responsabile verso le aziende in cui investe e verso la società”, dichiara Federica Calvetti, Responsabile ESG & Strategic Activism di Eurizon. “Siamo orgogliosi di collaborare con Legambiente su questo progetto di impatto positivo per le persone e per l’ambiente nei Comuni interessati grazie alla devoluzione di parte delle commissioni di gestione di alcune strategie di investimento sostenibili e responsabili sottoscritte dai clienti”.

“Le iniziative volte ad incrementare le aree verdi nelle città sono oggi centrali per mitigare gli effetti della crisi climatica, ridurre l’inquinamento e aumentare il benessere delle comunità locali. Per questo le riforestazioni urbane sono per noi di AzzeroCO2 una risposta concreta alle problematiche ambientali che affliggono il nostro tempo – dichiara Sandro Scollato, Amministratore Delegato di AzzeroCO2Il nuovo progetto che ci vede coinvolti insieme a Legambiente e Eurizon ci consentirà di continuare a contribuire all’ attuazione degli SDGs dell’Agenda 2030 secondo i quali è necessario rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili. Questa è la strada che vogliamo portare avanti per restituire valore ai nostri territori e consegnare un futuro migliore alle nuove generazioni”.

Tutti gli alberi che saranno piantati nell’ambito del progetto sono autoctoni dei territori interessati e, laddove possibile, rappresentano piante pioniere: questa scelta è fatta per contribuire alla salvaguardia della biodiversità e alla non alterazione degli equilibri floristici e faunistici di ciascuna area.

Le specie autoctone, sottolinea Legambiente, sono importanti per via del loro patrimonio genetico, poiché consentono di rigenerare territori degradati e favoriscono la colonizzazione di altre specie, fondamentali per la creazione di corridoi ecologici e per l’insediamento dell’avifauna. Maggiore è la diversità di piante autoctone, maggiore è la diversità della fauna: ogni pianta indigena attrae infatti specie animali distinte, offrendo loro nutrimento e protezione. Queste specie, a loro volta, costituiscono la fonte alimentare dei predatori, anello successivo della catena alimentare. Fauna e flora indigena di ogni territorio si sono evolute in milioni di anni; pertanto, le specie autoctone hanno un valore ecologico superiore a quello delle piante esotiche.