Giornata Mondiale delle vittime della strada, iniziative nelle maggiori città italiane

In occasione della Giornata Mondiale delle vittime della strada,  la coalizione #Città30Subito! promossa da Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Asvis, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO e Clean Cities Campaign  aderisce alle iniziative in numerose città italiane della rete di attivisti “viva la strada” e lancia al Parlamento un appello per non approvare la Riforma del Codice della Strada del Ministro Salvini.

Le criticità del DDL Salvini e le priorità su cui intervenire nel documento di analisi
presentato dalle Associazioni in audizione alla Camera.

Le associazioni: “Ddl Salvini non salva vite umane ma osteggia mobilità sostenibile e sicurezza stradale. Urgente una revisione secondo 4 priorità: prevedere città a 30 km/h e moderazione della velocità, promuovere e non osteggiare la ciclabilità e la mobilità leggera, ridare poteri ai comuni in materia, orientare riforma alla Vision Zero non solo a inutile inasprimento pene e regolamentazione eccessiva 

Appuntamento domenica 19 novembre a Roma ore 11 in via dei Fori Imperiali e nelle principali città italiane.  >> Qui tutte le iniziative 

 L’Italia lontana dagli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU tra cui quello di dimezzare le morti stradali rispetto al 2019 (pari a 3.173), contando nel 2022 3.159 morti e 223.475 feriti (dati Istat). E non va in questa direzione la Riforma del Codice della Strada del Ministro Salvini che, oltre a non salvare vite umane, osteggia la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale.
A ricordarlo, in occasione della Giornata Mondiale delle vittime della strada, la coalizione #Città30Subito! promossa da Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Asvis, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO e Clean Cities Campaign che aderisce alle iniziative organizzate in numerose città italiane della rete di attivisti “viva la strada”: da Roma alle ore 11 in via dei Fori imperiali a Milano alle ore 15 al Giardino Aristide Calderini (Via Sant’Agnese) fino a Napoli alle ore 10 a Piazzale Tecchio.

Dalle piazze, la coalizione #Città30Subito! lancia l’appello al Parlamento di intervenire urgentemente con la modifica della Riforma del Codice della Strada (approvata lo scorso giugno in Consiglio dei Ministri e oggi al vaglio del Parlamentoi ) richiamando 4 priorità, contenute anche nel documento di analisi dettagliato di criticità presentato in audizione alla Camera dei deputati lo scorso 9 novembre : 1) prevedere città a 30 km/h e moderazione della velocità, 2) promuovere e non osteggiare la ciclabilità e la mobilità leggera, 3) ridare poteri ai comuni in materia di mobilità, 4) orientare riforma alla misurazione della Vision Zero, non solo a inutile inasprimento di pene e regolamentazione eccessiva. 

“L’uso dell’automobile privata – ribadisce la coalizione #Città30Subito! – va disincentivato per rimettere al centro delle città e della viabilità le persone e non le automobili, al centro della mobilità gli utenti e non i mezzi di trasporto. Questo sarebbe un codice della strada innovativo e al passo con la vision zero e la sicurezza stradale, come dimostrano i dati di tutte le città europee che hanno adottato il modello “Città 30” che provano che è possibile dare spazio alla vita e alla sicurezza delle persone prima di tutto. Invece la Riforma del Codice della Strada del Ministro Salvini, che promette di salvare vite, non cambierà significativamente le statistiche attuali, limitandosi a intervenire per inasprire le pene per chi commette abusi alla guida (meno del 10% degli incidenti mortali), accanendosi sulla ciclabilità e la micromobilità elettrica e sulle limitazioni al traffico come le ztl e gli autovelox, limitando l’autonomia dei Comuni nella progettazione e regolazione della mobilità urbana. La sicurezza stradale soprattutto nei centri urbani che sono teatro del 73% degli incidenti – continua la coalizione – deve essere invece attuata attraverso politiche di moderazione della velocità, di disincentivazione all’utilizzo degli autoveicoli (soprattutto privati) e di incentivazione all’utilizzo di mezzi alternativi ed ecosostenibili quali il trasporto pubblico urbano e la mobilità attiva, cioè quella in biciclette o a piedi. Questa la proposta di riforma del Codice che chiediamo a gran voce da mesi, che presentiamo nel documento di analisi (già discusso in audizione alla Camera) e che portiamo avanti facendoci promotori del disegno di legge “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati”. 

Il quadro degli incidenti in Italia. La quasi totalità degli incidenti sulle strade è dovuta a comportamenti contrari al codice della strada il cui esito letale è sempre legato alla velocità da parte di conducenti di mezzi motorizzati che provocano il 94% (Istat 2021) delle collisioni. Le vittime sono aumentate in tutti i segmenti di utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti (-7%) per i quali la mortalità continua a diminuire (-33% negli ultimi dieci anni, -50% negli ultimi venti) a fronte di un forte incremento della mobilità ciclistica a dimostrazione del principio safety in numbers, ovvero più ciclisti, più sicurezza per tutti. 

Esempi virtuosi oltre confine.  L’introduzione del limite di velocità urbano nelle metropoli europee ha contribuito a ridurre gli incidenti sulle strade. A Londra, dopo l’approvazione dei limiti di 20 km/h, le morti sulle strade si sono ridotte del 25%, mentre gli investimenti di pedoni si sono abbassati del 63%; a Bruxelles invece, dopo un anno dall’inaugurazione della “città 30 km/h”, avvenuta nel gennaio 2021, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i morti e feriti gravi. Nella città di Edimburgo, l’attuazione del limite di velocità da 20 km/h a 30 km/h ha contribuito a tagliare del 40% il numero degli incidenti e del 33% il numero di feriti, aumentando anche il consenso delle persone da quando è stato introdotto il limite di velocità.