Il mensile Nuova Ecologia di marzo

Dalla finanzia fossile, tema di copertina di questo mese, al ricordo di don Peppe Diana, ucciso 30 anni fa dalla camorra a Casal Di Principe, e della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin a 30 anni dal loro assassinio a Mogadiscio.

Sul caso Alpi e sul traffico rifiuti in Somalia l’intervista ad Alessandro Bratti, ex presidente della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

Tra gli altri temi di questo numero, il focus sulle CER e sul decreto appena approvato, e poi la storia dell’associazione Energia per i diritti umani che da più di vent’anni collabora in Senegal con le donne in progetti di educazione e formazione professionale

Le fonti fossili e le industrie più inquinanti del pianeta raccolgono ancora investimenti per centinaia di miliardi di dollari. Al tema della finanza fossile, il mensile di Legambiente “La Nuova Ecologia” dedica la copertina del numero di marzo, con un approfondimento sulle norme che determinano i movimenti dei capitali. Ai numeri che si muovono intorno alla finanza sostenibile – secondo il “Banking on climate chaos”, gli istituti finanziari mondiali nel 2022 hanno investito sull’industria dei combustibili climalteranti ben 673 miliardi di dollari – si alternano, nel servizio, anche le voci di studiosi, come quella di Andrea Messina, esperto di credito, sostenibilità e terzo settore ed ex direttore generale di Banca Etica. E poi ci sono le associazioni della società civile, che da anni chiedono un’inversione di rotta per costringere la finanza a tagliare i fondi alle emissioni fossili attraverso la strada della tassazione. Anche l’Europa sta facendo la sua parte, cercando di spingere la finanza verso gli investimenti verdi con la Corporate sustainability reporting directive (Csrd), da adottare entro il 5 luglio. La direttiva prevede la pubblicazione di report annuali sulla sostenibilità, in particolare climatica, per grandi imprese, banche e assicurazioni europee, quotate e non, che abbiano raggiunto alcuni parametri (numero di dipendenti, bilancio, fatturato).

In questo numero, “La Nuova Ecologia” ricorda anche due avvenimenti dolorosi accaduti trent’anni fa, entrambi legati alla lotta all’illegalità, per la verità e per la giustizia, che hanno segnato la storia del nostro Paese. Il primo è avvenuto in Italia, il 19 marzo 1994: l’uccisione a Casal Di Principe (Ce), per mano della camorra, di don Peppe Diana, “colpevole” di incitare la cittadinanza a ribellarsi alle mafie. Un “testimone della legalità”, ricordato più volte dallo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la sua vista a Casal Di Principe dello scorzo marzo.

Il secondo avvenimento è accaduto a Mogadiscio, il giorno dopo la morte di don Diana. Stiamo parlando dell’uccisione di Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 assassinata a Mogadiscio il 20 marzo 1994 insieme all’operatore Miran Hrovatin. I due erano sulle tracce di un traffico di rifiuti pericolosi e armi tra l’Italia e la Somalia. A ricordare i due inviati, l’inchiesta a firma del giornalista Fabrizio Feo, che ripercorre quegli anni ricordando il grande impegno e la determinazione di una cronista che non si è mai arresa e che ha sempre lavorato per cercare la verità. Dopo l’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, è iniziata una lunga vicenda giudiziaria segnata da molte “stranezze”. Ma negli ultimi 7 anni, a ogni richiesta di archiviazione della procura di Roma, è seguita l’opposizione della parte civile, la famiglia di Ilaria, e della parte offesa, le organizzazioni sindacali e professionali dei giornalisti. Uniti nel chiedere verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, e sostenuti in questa battaglia da associazioni come Libera e Legambiente, impegnate a non far calare l’oblio sul caso.

Sulla vicenda di Ilaria Alpi interviene sulle pagine del mensile anche Alessandro Bratti, ex presidente della commissione d’inchiesta sul Ciclo dei rifiuti, che nell’intervista rilasciata sottolinea che servirebbe una commissione d’inchiesta ad hoc. “Le ombre intorno a queste vicende non sono poche ed è opportuno dipanarle, ricostruendo fatti che spesso sono solo apparentemente distanti. Ma su un punto serve chiarezza: l’indagine deve essere specifica e affidata a un organismo che fa quello! E si deve seguire un percorso con tappe precise. Bisogna avere a disposizione consulenti che conoscono bene la materia di cui ci si deve occupare: i traffici illeciti e i loro collegamenti, le rotte, gli affari e i delitti che a questi affari sono connessi. E serve naturalmente una guida”. Una cosa però è certa, sostiene Bratti: neanche il duplice omicidio ha fermato i traffici radioattivi con la Somalia.

Tra gli altri temi in sommario, un focus sulle comunità energetiche rinnovabili (Cer) alla luce dell’approvazione, dopo 19 mesi di attesa, del decreto che ne promuove la crescita e lo sviluppo. Ora, superando ostacoli e barriere ancora presenti, potranno esprimere il loro potenziale. Un approfondimento dettagliato, a firma di Sergio Ferraris, che ripercorre la storia e la diffusione delle Cer in Italia, analizzando le sfide legate all’utilizzo delle nuove tecnologie ma anche i diversi problemi di comunità che ci si trova ad affrontare. C’è però una certezza: la transizione ecologica deve passare anche dalle Cer e dall’autoproduzione.

Infine, “La Nuova Ecologia” di marzo ci porta in Senegal, Paese dell’Africa occidentale, per farci conoscere l’associazione Energia per i diritti umani, che da più di vent’anni collabora per e con le donne in progetti di educazione e formazione professionale all’insegna dell’emancipazione. I seminari su empowerment femminile e diritti, svolti da giuriste e psicologhe locali, sono sempre molto partecipati. Grazie ai progetti comunitari, le donne riescono a combinare gli obblighi familiari con attività generatrici di reddito e sviluppo. A raccontarci la storia di questa associazione, un reportage a firma di Giulia Assogna.

Il numero di marzo di “Nuova Ecologia” sarà presentato oggi, venerdì 1 marzo, in diretta streaming alle 11.30 su www.lanuovaecologia.it, sui canali social del mensile e sul profilo LinkedIn di Legambiente. Introduce e modera Francesco Loiacono, direttore del mensile. Partecipano: Pietro Cesaro, policy advisor di finanza sostenibile europea per il think tank E3G e i giornalisti Tiziana Guerrisi, Fabio Dessì, Giulia Assogna e Rocco Bellantone.

Durante la diretta Gianlorenzo Ingrami realizzerà le sue vignette sui temi trattati.