La protezione del suolo ritorna nell’agenda europea del Green Deal

Oggi la petizione PEOPLE4SOIL è stata dibattuta dalla commissione petizioni del Parlamento europeo: riparte la discussione per la direttiva sul suolo.

Legambiente chiede al ministro Cingolani di farsi ambasciatore del suolo tra i paesi rappresentanti  nel consiglio d’Europa. “L’Europa ha bisogno di una direttiva per il suolo” 

 Questa mattina la commissione Petizioni del Parlamento Europeo, su iniziativa dalla europarlamentare italiana Eleonora Evi (gruppo dei verdi) ha ascoltato i promotori della campagna PEOPLE4SOIL, la petizione pubblica che, nel 2017, ha mobilitato 500 associazioni e istituzioni di ricerca di 26 Stati Membri sulla richiesta di dotare l’Unione Europea di una direttiva per la protezione del suolo.

Un appuntamento importante che, insieme ad altri, marca la ripartenza della discussione europea sulla protezione del suolo, risorsa ambientale che, ancora oggi, è priva di una legislazione di tutela: “a quasi quattro anni di distanza dalla conclusione della campagna europea, abbiamo avuto finalmente l’occasione di affrontare l’istituzione parlamentare europea, chiedendole di attivarsi per stabilire un quadro giuridico per la protezione del suolo, analogo a quelli vigenti per la qualità dell’acqua e dell’aria, e dotato di regole comuni per garantire, nel loro insieme, biodiversità, riserve di carbonio, sicurezza alimentare, salute dei cittadini nonché salubrità e distintività delle produzioni agricole europee” dichiara Damiano Di Simine, oggi responsabile suolo di Legambiente nonchè a suo tempo promotore e primo firmatario della iniziativa People4soil.

Il tempo però non è trascorso invano: la Commissione a guida Von Der Leyen si è resa infatti promotrice di un Green Deal in cui la protezione del suolo è uno degli elementi chiave delle strategie per la protezione della biodiversità e la lotta al cambiamento climatico. E’ attesa entro l’anno la pubblicazione della nuova Strategia Tematica sul Suolo, di cui è aperta la consultazione pubblica, mentre a fine aprile inizierà la discussione plenaria del Parlamento Europeo sulla Risoluzione sul Suolo, che contiene la formale richiesta di avviare il percorso per dotare l’Europa di una direttiva. In questo quadro, le 226.000 firme raccolte dalla petizione europea rappresentano un elemento in più, che affiancano l’azione istituzionale con una solida istanza popolare

“L’Italia può e deve giocare un ruolo importante nella partita europea sul suolo – dichiara Stefano Ciafanipresidente nazionale di Legambiente – sappiamo che ci sono alcuni Stati Membri ancora contrari all’introduzione di una norma comunitaria sulla materia del suolo, e questo fino ad ora ha provocato uno stallo che dura dal lontano 2006, anno della prima proposta di direttiva. Per questo chiederemo al Ministro Cingolani di farsi promotore di una azione di eurodiplomazia, anche a nome dei Paesi mediterranei, i cui suoli sono maggiormente esposti agli effetti della crisi climatica”.

Legambiente, dopo aver concluso la campagna per la petizione popolare, è oggi in campo con il progetto europeo Soil4life, con cui sta promuovendo azioni di comunicazione e advocacy per la protezione del suolo. “Occorre che l’emergenza legata al degrado dei suoli sia conosciuta e portata all’attenzione dei livelli istituzionali: chiediamo a cittadini e associazioni di attivarsi, a partire dalla partecipazione alla consultazione che la Commissione Europea ha aperto per permettere a tutti i cittadini e le associazioni di dire la loro sulla nuova strategia tematica sul suolo: c’è tempo fino al 27 aprile per farlo attraverso il sito istituzionale della Commissione” conclude Di Simine.